Chi siamo

Tentativo di autopresentazione


«Eravamo quattro amici al bar…» di Facoltà. La Facoltà era quella di Lettere e Filosofia dell’Università di Firenze, quando tutto ruotava ancora tra piazza Brunelleschi, via degli Alfani, via San Gallo (Storia) e via Bolognese (Filosofia), quando il chiostro pullulava di ragazze e ragazzi di varie età, quando i fuori corso erano più la regola che l’eccezione, quando i muri esterni erano pieni di manifesti incollati gli uni sugli altri, un po’ strappati, un po’ sbrindellati, attaccati storti da braccia inesperte.

La canzone di Gino Paoli rappresenta il nostro percorso fino a un certo punto, perché in realtà noi – ben più di quattro – non ci siamo mai persi di vista, e dalla seconda metà degli anni Ottanta del XX secolo, quando ci conoscemmo al Collettivo Studenti di sinistra (con l’esperienza del movimento della Pantera e dell’occupazione del 1990 a saldare temporaneamente le nostre vite [vedi in proposito la sezione Pantera 90]), fino ad oggi continuiamo a vederci, a confrontarci, a scontrarci se necessario, su temi che cambiano via via ma che, in fondo, restano gli stessi: la pace e le guerre, l’uguaglianza e le disuguaglianze sociali, le libertà e i diritti al lavoro e al sapere, il pubblico e il privato, Dio sì o Dio no, ti ricordi che scriveva Fortini su Brecht?, il fascismo e l’antifascismo, Gramsci e Marx, Trockij o Stalin, Bellocchio o Pieraccioni… così, anche per sorridere o per non piangerci troppo addosso dopo i disastri delle sinistre storiche e partitiche nazionali e internazionali.

Ci ritroviamo periodicamente e vengono sempre fuori discorsi su nuovi libri o articoli, film vecchi e recenti, canzoni, commedie, tragedie… Poi ognuno torna a casa propria, con quel senso di nostalgia per i nostri confronti-scontri di un tempo andato e con la sensazione di una solitudine politica e di una frustrazione intellettuale solo scalfita dai rinnovati incontri con i “vecchi compagni di merende”.

E allora ci siamo detti: “Che fare?”, che poi è l’eterna domanda per chi ha una formazione leninista.

In alcuni di noi è così sorta l’esigenza di dare continuità ai nostri incontri, e di lasciare un segno, di proiettarci all’esterno in qualche modo positivo e propositivo. L’esigenza di un luogo, uno spazio collettivo appunto, diverso dalla pizzeria o dall’accogliente casa di Bea e Roberto, e di un tempo altro rispetto ai due-tre incontri annuali.

Una soluzione può essere rappresentata da questo sito: uno spazio collettivo in cui noi, ma anche altri compagni e amici, possiamo confrontarci e proporre materiali “per una rivoluzione culturale” (o chiamiamola come vogliamo: per lo sviluppo di una coscienza critica, per il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente, ecc. ecc.). Il sito è in divenire, il tempo non è limitato allo spazio di una cena fra amici (spazio-tempo ancora, che binomio intrigante: qui e ora, ma anche ovunque e a lungo, perché Internet spazia nel mondo e negli anni), i materiali che carichi restano a disposizione nostra e di tutti, e ciò che pensi e scrivi qui non dura lo spazio di un mattino, come su Facebook, ma te lo ritrovi anche tra venti o trent’anni… L’ottimismo della volontà!

🔴 Leandro Casini